L’importanza della comunicazione, dell’errore e del divertimento nella Scuola Calcio. La serenità dell’ambiente USD Tegoleto e la volontà della Società di contare su uno staff qualificato e specializzato. Ne abbiamo parlato con Sebastiano Cassano, Istruttore Piccoli Amici e Preparatore Fisico Motorio.
Innanzitutto, quanto è difficile stare lontano dal campo?
“Tra tutte le cose che la pandemia ci ha tolto, il campo penso sia la cosa che più mi manca. Nei primi mesi nessuno si immaginava questo distacco così prolungato, spero con tutto il cuore di poter riprendere gli allenamenti il prima possibile, sempre in conformità delle regole.”
Raccontaci il tuo percorso di studi e di esperienze come preparatore sin qui?
“Ho 23 anni e ho conseguito la laurea in Scienze delle attività motorie e sportive presso l’ Università di Bari. L’ anno scorso mi sono trasferito a Firenze per completare il percorso di studi e conoscere una nuova realtà, mi sono iscritto quindi al corso magistrale in Scienze e tecniche dello sport e ho avuto la possibilità di iniziare l’esperienza lavorativa presso campi estivi come educatore per bambini e preparatore motorio nella scuola calcio con i Piccoli Amici (USD Tegoleto e Bagno a Ripoli). Ho praticato in passato diversi sport di squadra come calcio, pallacanestro e pallavolo e ho scelto questo percorso perché è la mia passione fin da quando ero piccolo.”
Quali gli obiettivi e quali le priorità dei Piccoli Amici?
“Dal mio punto di vista è molto importante che i bambini abbiano l’opportunità di divertirsi, scoprire, sperimentare e soprattutto accettare alcuni limiti che in quella fascia d’età sono normali. Bisogna concedergli la possibilità di sbagliare e capire l’errore, vanno aiutati con molta pazienza per far sviluppare le loro doti. Dal punto di vista delle priorità, bisogna tener conto di tutte le componenti della sfera sportiva: le capacità motorie e gli schemi posturali di base, le capacità coordinative e la mobilità articolare, lo sviluppo delle doti tecniche, le capacità cognitive, gli obiettivi didattici e disciplinari relativi al gioco del calcio e lo sviluppo socio-affettivo con i compagni”
Come descriveresti l’ambiente USD Tegoleto? C’è qualcosa che ti ha colpito in particolare?
“La prima cosa che mi ha colpito è stata la disponibilità di tutti i membri della società. Da subito mi sono sentito parte del gruppo, assumendomi le dovute responsabilità. L’ambiente è ben curato, spazioso e distribuito bene. Ho sempre potuto lavorare liberamente con il materiale e lo spazio a disposizione.”
Parlando di scuola calcio, quanto conta il saper comunicare con i bambini?
“Il dialogo e il linguaggio non verbale con i bambini è fondamentale, bisogna saper mettersi in gioco e in determinate situazioni essere al loro stesso livello. Tutto questo, ovviamente, sempre rispettando la disciplina e non concedendogli assoluta libertà. Instaurare fin da subito un rapporto di amicizia con i bambini dal mio punto di vista aumenta la possibilità di lavorare al meglio, ottenere i risultati sperati e creare un ambiente positivo e stimolante.”