Conosciamo tutte le componenti del nostro Staff.
Intervista con Davide Chiavello, Responsabile Scouting USD Tegoleto.
PERCORSO FORMATIVO – “Per me è un grandissimo piacere far parte di questa Società e di questo progetto. Durante i miei studi universitari, ho iniziato a collaborare con un procuratore sportivo, nel ruolo di Talent Scout, per 4 anni, fino all’arrivo della pandemia, che ha fermato il calcio giovanile e di conseguenza anche me. Finiti gli studi universitari, mi sono iscritto ad un Master, che mi ha dato l’opportunità di collaborare con il Modena. Nella società emiliana ho conosciuto Antonio Incitti che ha fin da subito creduto in me, portandomi qui al Tegoleto, e per questo lo ringrazio infinitamente. Da Responsabile Scouting il mio compito è quello di analizzare, insieme agli allenatori delle varie categorie, le nostre squadre del settore giovanile, andando a trovare i punti di forza e punti deboli, e di conseguenza capire in che ruoli c’è più bisogno di intervenire, cercando giovani talenti nel panorama regionale e nazionale.”
VALUTAZIONE DI UN PROFILO CALCISTICO – “Ci sono aspetti che devono avere tutti i giocatori e altri che sono fondamentali solo in alcuni ruoli. Ad esempio i portieri, i difensori centrali e gli attaccanti centrali devono anche avere una buona struttura fisica, qualità invece non fondamentale negli altri ruoli. I terzini e i centrocampisti devono avere una buona resistenza. Gli esterni d’attacco e i trequartisti devono essere creativi e saper dribblare, qualità sempre meno comune in Italia. Ci sono però degli aspetti che tutti i calciatori devono avere e che sono alla base del calcio, come i tempi di gioco, una buona tecnica di base e saper giocare sempre a testa alta.”
IL SALTO – “Non è facile passare dal dilettantismo al professionismo. Penso che la causa principale sia dovuta al fatto che non sempre le società professionistiche vadano a fare attività di scouting ai livelli dilettantistici, o per lo meno non tutte. Stessa cosa vale per i procuratori. Molti pongono attenzione solo ai campionati più importanti, cercando di accaparrarsi le procure di quei calciatori, proponendoli ad altre società professionistiche. I calciatori dilettanti hanno meno visibilità e di conseguenza meno opportunità. Inoltre, moltissime società dilettantistiche hanno strutture troppo poco attrezzate, il che rende più difficile la crescita dei ragazzi. Per finire penso che, come anche in qualsiasi altra cosa, anche la fortuna possa in parte incidere.”
IL MOMENTO DA SUPERARE – “Purtroppo a causa di questo periodo particolare che stiamo vivendo tutti, il mio percorso al Tegoleto è iniziato a distanza. Ho potuto conoscere i dirigenti e i genitori dei ragazzi solamente attraverso le riunioni che abbiamo avuto sulle piattaforme online. Comunque da quello che ho potuto capire, mi sono sembrate tutte ottime persone, sempre disponibili e molto ambiziose. Hanno tutti voglia di ripartire, di fare bene e di ottenere grandi risultati.”